Artisti / Artigiani



ORLANDO GIOIA - ARTIGIANATO ARTISTICO DEL FERRO
Michele Gioia lo ha ripreso nel suo laboratorio
A TIMPARELLO DI LUZZI.

ORLANDO GIOIA POSA CO LE DUE OPERE PIU' GRANDI DELLA SUA PRODUZIONE DI ARTIGIANO - ARTISTA DEL FERRO.
LE FOTO SONO STATE RIPRESE DAL
GIORNALISTA - SCRITTORE
MICHELE GIOIA



IL MAESTRO FABBRO VITTORIO BELCASTRO MOSTRA ALCUNI SUOI LAVORI NEL SUO LABORATORIO - OFFICINA-FORGIA - STUDIO FOTOGRAFICO LUIGI CURTI - LUZZI - DICEMBRE 1977



LE OPERE IN LEGNO DI MARIO LINARDI





ULTIMI ARTIGIANI LUZZESI


ANGELO INCUTTO

IL CESTAIO DI LUZZI .

Stasera il vicepresidente della pro Loco la terra dei Lucij ,

Elio Giorno, ha donato il calendario dell' associazione .

Angelo certamente , oggi a Luzzi, è il decano dei cestai.

I suoi lavori sono fatti con passione e secondo l'antica tradizione.

I materiali usati sono soprattutto il castagno perché lui da sempre vive a Maldirima .

Foto Luigi Calderaro





PIETRO LIRANGI 

LO STAGNINO.

Forse non tutti sanno che a Luzzi c'è l'ultimo degli stagnini: Si chiama Pietro Lirangi ed abita a C/Da Ferrari a Luzzi . 

Fonte pro Loco la terra dei Lucij 



GIUSEPPE PERRI

                             Fonte pro Loco la terra dei Lucij 




Angelo Sangermano




L'antica arte delle miniature vive ancora a Luzzi

Scritto da: Claudio Cortese


Nella montagna di Luzzi, si possono rinvenire per puro caso preziose abilità, che sono nascoste a molti. Infatti a pochi metri dall'antica Abbazia cistercense della Sambucina, la famiglia Benvenuto si dedica durante le lunghe serate invernali a realizzare piccole miniature. Un mondo che sembra far rivivere il tempo dei folletti e degli gnomi, una finestra su oggetti e utensili quotidiani di piccolissime dimensioni. L'arte di realizzare questi manufatti viene da lontano, da quando nonno 'Ntoni Benvenuto, creava utensili per la campagna. Ora sono Peppino e il figlio Fabio a proseguire quella passione mettendo in mostra in contrada Timparello il Mondo delle Miniature. È possibile ammirare opere di pregevole valore: fra tutte l'Abbazia della Sambucina in miniatura, riprodotta rispettando i materiali di quella già esistente come il tufo, la terracotta, il legno. Ma poi sono da gustare i particolari di piccoli casolari di campagna abbandonati, carri e catapulte che rievocano antiche gesta. Ma tutto ciò che può sembrare inutile all'occhio comune, con l'intuito dei Benvenuto si trasforma in piccole curiosità. Come i fili multicolori che un tempo si potevano ricavare dai cavi telefonici, ma che con perizia e grazia sono diventati piccoli cestini. E un'infinità sono anche gli oggetti di uso domestico che dal nulla prendono corpo, da tutto ciò che qualcuno aveva mandato in discarica: lampade, orologi, sgabelli, o soprammobili. Nel corso del tempo, quest'inventiva da rudimentale e improvvisata, è divenuta una vera e propria arte, quella della miniatura appunto, che dovrebbe ora essere valorizzata e divulgata.

 



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