
Maria Pia Polizzo
Maria Pia Polizzo è laureata in Conservazione dei Beni Culturali - Indirizzo Storico-Artistico all'Università della Calabria. Specializzata in Archivistica, Paleografia e Diplomatica all'archivio di Stato del Senato in Roma.
È stata Tirocinante presso la B.S.A.E. della Calabria. È stata relatore nel Convegno sul "Dies di Gioacchino da Fiore", con la pubblicazione "L'arte della Miniatura all'interno del Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore" promossa dal Centro Internazionale di Studi Gioacchimiti.
Ha collaborato come Archivista presso L'Archivio Diocesano di Cosenza-Bisignano. È stata Direttore dei Rapporti Internazionali per la Pietro di Betsaida con la Santa Sede. È stata curatrice della Mostra "L'Arte Sacra Dagli Oggetti ai Paramenti" esposta nella Chiesa dell' Immacolata di Luzzi (CS). È stata curatrice della Mostra "I Santi Testimoni Credibili del Vangelo, le Reliquie contenute nelle Chiese di Luzzi (CS)", esposta nella Chiesa di San Giuseppe. Ha guidato il percorso della Mostra Itinerante " Videro e Cedettero" Mostra Promossa dal Pontificio Consiglio della Santa Sede.
Ha Ottenuto un Diploma di Merito nel Concorso Ambiente e Sviluppo - Assessorato alla P. I. della Regione Calabria. Ha ottenuto una Borsa di Studio dall' Innerwill ( XV Premio di Laurea Carmencita Verre) Rotari Club di Cosenza, per il lavoro inedito fatto con la sua Tesi di Laurea.
Ha curato e presentato la Mostra dell'artista Giovan Battista Rotella "L'arte della Memoria" alla Galleria d'Arte "Le Muse". È stata Relatore nel convegno "Agiografia e Iconografia dei Santi Calabresi da San Nilo di Rossano a San Nicola Saggio" alla Galleria d'Arte "Le Muse". È stata curatrice della mostra dell'artista toscano Domenico Monteforte, alla galleria d'arte "Le Muse".
È Stata Presidente di Giuria nel Concorso promosso da Art Contest 2016.
Ha ottenuto, dall'Amministrazione Comunale di Luzzi, una targa di riconoscimento e gratitudine per aver dato lustro al paese attraverso la sua opera.

"La Calabria, cosi come la Provincia di Cosenza ha una rilevante quantità di risorse culturali che rappresentano le testimonianze della sua civiltà e possono concorrere a costruire e sostenere i processi di sviluppo del territorio", cosi si esprimeva Jole Santelli quando parlava di Calabria della sua amata Calabria a cui ha dato se stessa pur di vederla risorgere come una fenice, dalle ceneri dalle quali era stata sommersa.
Questo volume, realizza diversi obbiettivi di carattere culturale, ma principalmente permette di scoprire e valorizzare una parte dell'identità storica della nostra Calabria artistica.
La produzione di arte religiosa ha avuto un ruolo determinante nelle politiche di riconquista della società adottate dalla chiesa nel corso della Restaurazione. A fronte di questa evoluzione, che nel corso del Settecento si era estesa dai ceti più colti a strati sempre più ampi della società, la chiesa si pone come obbiettivo primario la Restaurazione delle forme tradizionali di religiosità.
Questo mio lavoro si inserisce in un ampio progetto di ricognizione dell'arte sacra prodotta in Calabria nel XIX secolo, ideato e realizzato sulla scorta delle indagini e degli studi condotti da Bruno Toscano sul territorio dell'Umbria per i secoli XVII e XVIII.
Ho voluto di mio proposito restringere il campo della ricerca alla sola area relativa all'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, così da avere una buona possibilità di lavorare in maniera ordinata e precisa.
Le prime ricerche sull'arte sacra, hanno rilevato che la bibliografia che è stata prodotta in passato, si presenta alquanto limitata, così l'obbiettivo primario per una buona riuscita di questo volume è stato principalmente, quello di avere un quadro il più possibile completo della produzione artistica dell'Ottocento negli edifici della Provincia di Cosenza.
La schedatura di queste opere risale, in alcuni casi agli anni Settanta del Novecento e spesso risulta incompleta, ma che è stata d'aiuto per tracciare una prima mappa del percorso da seguire e degli edifici sacri da visitare dove queste tele vengono custodite.
L'indagine fatta sul campo ha permesso di constatare in prima persona le condizioni in cui versano alcune di queste opere, quindi il loro stato di conservazione nonché i luoghi in cui queste sono conservate. Dal presente lavoro di ricerca e catalogazione sono emerse molte più opere di quelle che sono state schedate dalla Soprintendenza come ad esempio pale d'altare, pitture murali, dipinti incastonati in pregevoli capolavori d'intaglio ligneo e lapideo, piccole cappelle contenenti quadri devozionali che riportano iscrizioni con i nomi degli artisti e dei loro committenti appartenenti a famiglie illustri del cosentino. L'analisi qui proposta è circoscritta alle opere di pittura su tela e solo in pochi casi su tavola o muratura.
Quanto emerso da tale ricerca possiamo affermare che ha consentito di ampliare la conoscenza della vita ma anche delle opere di artisti non ancora conosciuti o studiati da vicino, inoltre tale lavoro ha consentito di procedere ad una serie di confronti stilistici tra le opere presenti nel suddetto volume e la coeva produzione meridionale e calabrese costatando la presenza di analogie o di elementi singolari ed originali, ad esempio ci siamo imbattuti a cicli pittorici concepiti per raffigurare programmi iconografici legati alle vicende personali dei committenti ad esempio i dipinti realizzati dall'Aloisio per Fra Benedetto Falcone al Santuario della Madonna della Catena di Laurignano, o alla devozione per i Santi venerati nei singoli paesi. (dall'Introduzione di Maria Pia Polizzo)
Il Frate Santo e le chiese di Bisignano negli affreschi e nei colori di Emilio Iuso.
Il piccolo Giotto di Calabria
Un'opera che si cimenta nel prodigo tentativo di raccontare la figura di un artista è sempre un'opera degna di lode. Nel nostro caso lo è ancora di più perché, in primis, pone l'attenzione su un autore di elevato spessore, benché poco conosciuto e poi, perché l'opera in questione è un contributo ottimo, preciso - in una parola: necessario -, alla cultura ed ai suoi annessi. Riscoprire la figura di un grande artista contemporaneo, quale fu Emilio Iuso, è intento nobile: mi dispiace che per troppo tempo sia rimasto nel dimenticatoio di una certa opinabile "Cultura". Il mio intento con questo volume, così come con i precedenti già pubblicati, è quello di far riemergere dall'oblio il Maestro Emilio Iuso e farlo ritornare alla visibilità che merita, all'attenzione dei tanti. L'arte che ci ha lasciato sentenzia l'incontestabilità del suo valore, l'encomiabilità della sua stima, la sua profonda autorevolezza. Il patrimonio artistico frutto, del suo genio, ci è testimone del ruolo di primo piano svolto dal Maestro Iuso all'interno dell'arte sacra, di quella prettamente locale quanto di quella nazionale. La prima regola che caratterizza il mio agire è da sempre, quello di contribuire all'educazione culturale e civile della società, in ogni forma essa possa prospettarsi. Pertanto, penso che un rinnovato e solidale impegno che verta sulla ricerca, sullo studio, sull'espressione, e, last but not least, sul libero creativismo possa far sì che cresca in ognuno di noi l'esigenza profonda del sociale. Quest'ultima deve essere, parimenti, faro-guida delle comunità tutte.

Maria Pia Polizzo ha scritto il suo primo volume per la collana "I Tesori dell'Arte" edito da Apollo Edizioni. Appassionata ed instancabile ricercatrice delle opere dell'artista rosetano Emilio Iuso, ha presentato, presso il palazzo Sanseverino-Falcone lo scorso 10 ottobre, il libro "Viaggio artistico fra Santi e Beati della città di Acri nelle opere di Emilio Iuso". In evidenza la pittura del maestro, scopo costante della sua vita, con approfondimento sul concetto il Toffer nelle riflessioni sull'arte del colore. Hanno partecipato alla presentazione l'assessore alla cultura del Comune di Acri, Mario Bonacci, che ha ringraziato e offerto future collaborazioni, il sacerdote storico d'arte Cesare De Rosis, suor Raffaella Roberti delle Piccole Operaie del Sacro Cuore, l'editrice Antonietta Meringola che ha condotto la discussione e la stessa autrice Maria Pia Polizzo che ha concluso i lavori. Nel corso della presentazione si è fatto più volte riferimento ai luoghi ecclesiastici in cui ha operato il M° Iuso in città, come la Veduta della Prima Campata e il Trionfo del Simbolo Francescano che si trovano presso la Basilica di Sant'Angelo d'Acri. Nel libro altre foto che ripercorrono tutti i lavori eseguiti dal M° Iuso in Acri, una breve biografia dell'artista nato a Rose il 27 maggio 1907. Emilio Iuso, ha prodotto vari lavori non solo in Calabria, ma la sua arte si può ammirare anche a Roma, nelle sue opere è evidente l'unione tra arte e fede. De Rosis parla di un pittore molto importante e non superficiale, nel '34 si stanno diffondendo nuove forme artistiche come il simbolismo ed il cubismo dette avanguardie, che Emilio Iuso conosceva bene perché la capitale era fucina di questo tipo d'arte, però il maestro che aderiva alla committenza, dipingeva quello che gli veniva commissionato da copista. Nei colori etichettava le opere commissionate con una etichettatura personale. Per Maria Pia Polizzo, una promessa mantenuta al suocero, di realizzare un libro su Emilio Iuso, l'autrice afferma: "quest'oggi rende giustizia ad Emilio Iuso, perché in questa terra il maestro ha dato la produzione artistica che ritroviamo nella Basilica di Sant'Angelo d'Acri così come nella chiesa di San Francesco, ha dato tutto se stesso. Questa sua fede l'ha portato a dipingere la basilica gratis et amore dei". La Polizzo racconta come nel 1957 venne commissionato il lavoro in basilica raccontando un episodio di un piccolo contratto, firmato in una serata in cui Bacco dominava, con l'impegno di dipingere la basilica in un mese, ciò non è stato possibile e così dipinse con onestà umana e culturale senza guadagno. Maria Pia Polizzo vanta numerosi incarichi e ruoli prestigiosi, tra questi anche Direttore dei Rapporti Internazionali per la Pietro di Betsaida con la Santa Sede. Presto la collana si avvarrà di un ulteriore contributo che sarà un viaggio artistico del M° Iuso nella città di Bisignano che ha dipinto in Cattedrale e nella chiesa di Sant'Umile. Consegnata la prima copia del libro a Rosellina Iuso figlia del M° Emilio.
Ermanno Arcuri

Questo lavoro, che sarà costato non poca fatica all'autrice, sarà utilissimo a ridare la luce che merita un artista dalla personalità complessa e nello stesso tempo semplice, sicuramente originale, dai tratti unici e inconfondibili. Le sue opere sono incantevoli, di rara bellezza, di particolare originalità, dalle forme e dai colori antichi e moderni, di particolare vivacità. Così come deve essere il pensiero di Serra, sicuramente ricco di luce e di riflessi, dalla prospettiva inedita e dalla sincera sensibilità umana. Esattamente come i suoi dipinti, molti dei quali attraversano temi sociali importanti, antiche piaghe, moderne inquietudini. L'artista calabrese riesce, nella sua opera, a giocare con le contraddizioni di stili e tempi diversi, coniugando passato e presente, luci e ombre, riuscendo alla fine a rendere il tutto coerente e comprensibile, attraente e vero, in uno sforzo che solo a pochi poteva riuscire!

Emilio Iuso. La tradizione della cultura figurativa europea in un pittore calabrese del Novecento
La Calabria, con i suoi centri storici, si caratterizza come terra ricca di storia e di innumerevoli tradizioni. L'importanza dell'arte e della sua diffusione è di vitale interesse poiché solo attraverso l'arte, la cultura si è capaci di costruire una società sana. Restituire prestigio, ricucire un percorso di una personalità come Emilio Iuso, pittore calabrese nato a Rose il 27 maggio 1907, non è cosa semplice. «[…] Iuso non è solo un semplice copista ma un artista consapevole della propria arte, delle proprie capacità e dei propri limiti, che ha contribuito ad accrescere il valore artistico della Calabria, aggiungendo un tassello in più ai tanti esempi di cultura presenti nella regione». Queste poche righe di Carmela Porco, co-autrice con Maria Pia Polizzo, del testo «Emilio Iuso, La tradizione della cultura figurativa europea in un pittore calabrese del Novecento», racchiudono l'idea di fondo, lo spirito che ha animato la ricerca portata avanti dalle due studiose storiche dell'arte, sull'attività del maestro Iuso. Ricerca che si è conclusa con la presentazione del volume il 12 di novembre 2009 a Luzzi. Presenti all'iniziativa oltre alla famiglia dell'artista Iuso, il Sindaco di Luzzi il Dott. Manfredo Tedesco, che ha fatto gli onori di casa con il Prof. Antonio La Marca, delegato alla cultura e alle politiche sociali e turismo. Presenti anche il Sindaco di Rose Stefano Leone e la Storica dell'Arte e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Storia dell'Arte dell'Università della Calabria la Prof.ssa Emilia Anna Talamo. Lo studio, come hanno sottolineato le autrici del libro, è stato caratterizzato da una «lunga ricerca iconografica e stilistica che ha messo in luce la profonda conoscenza di Iuso del patrimonio artistico ed europeo » che ispirò la produzione artistica del maestro. Raffaello, Michelangelo, Gherardo delle Notti, Tiepolo sono alcuni dei grandi nomi della storia dell'arte che hanno catturato l'estro creativo del maestro, al punto tale da diventarne muse ispiratrici. Viva soddisfazione è stata espressa dai due Sindaci di Luzzi e Rose che si sono ritrovati insieme per condividere un momento importante per le rispettive comunità; Iuso pur essendo nato a Rose, lavora e realizza le sue opere, nelle chiese di Luzzi. Importanti le parole della Prof.ssa Talamo, che ha sottolineato l'importanza della ricerca di una ricostruzione storicaartistica del patrimoni calabrese, e la vicinanza da parte degli enti locali che devono incentivare e sostenere le iniziative di qualità. La manifestazione è stata ulteriormente impreziosita con l'esposizione di alcuni bozzetti del maestro Iuso, gentilmente concessi dalla famiglia. «Una chiara e devota ispirazione all'arte sacra – come scrive Maria Pia Polizzo - si presenta nell'attività artistica del Maestro Emilio Iuso, infatti proprio nella sua attività artistica si fa insistente quell'unione tra Arte e Fede; la fede infatti non può essere disgiunta dall'arte del maestro, in quanto l'una e l'altra sono stati gli elementi primari delle sue composizioni, ove primeggia l'artista, nella tecnica compositiva e coloristica, nello stile armonico e sobrio, l'uomo religioso per il sentimento ed il divino candore dei suoi soggetti, mentre nella vita quotidiana, l'uomo con le sue pecche ed i suoi pregi può trovarsi talvolta in contrasto con l'artista; nell'opera d'arte l'uno e l'altro si fondono e si armonizzano per il trionfo del grande ideale» La famiglia Iuso, al termine della presentazione del volume, non poteva non esprimere la propria soddisfazione e la propria gioia nei confronti delle due studiose Maria Pia Polizzo e Carmela Porco, che sono riuscite con il loro impegno, la loro passione e il loro coraggio a restituire a Luzzi, a tutta la Calabria ed in modo particolare alle giovani generazioni la vita artistica di un grande uomo come Emilio Iuso.
Patrizia Campagna